Guida romantica a posti perduti

Guida romantica a posti perduti

di Giorgia Farina; con Clive Owen, Jasmine Trinca, Irène Jacob, Andrea Carpenzano, Teco Celio, Edoardo Gabbriellini.

Non sempre è chiara la differenza tra bugia e menzogna, la prima infatti è un’affermazione non vera la quale però viene profferita senza l’intenzione di ledere alcuno; la menzogna invece è un’affermazione non vera attraverso la quale il profferente ha in qualche modo intenzione di conseguire un illecito guadagno e di ledere i suoi interlocutori. Ora, Allegra e Benno, sono due bugiardi, non due menzogneri, le loro frottole sono per così dire, innocenti, sono come le bugie dei bambini, anche se in questo caso si tratta di due bambini piuttosto cresciuti.
Allegra (Jasmine Trinca) è una blogger di viaggi, peccato soffra di attacchi di panico e sia fortemente agorafobica, ragion per cui non esce praticamente mai di casa e i suoi resoconti di viaggio sono frutto di fantasia, un po’ come i romanzi di Salgari. Benno (Clive Owen) è un noto giornalista televisivo inglese che da tempo (con)vive con il grave vizio dell’alcol. Entrambi hanno costruito un’impalcatura di bugie nel tentativo di puntellare le loro precarie esistenze, ma una casuale folata di vento farà crollare quelle impalcature, una addosso all’altra. Vicini di casa senza essersi mai visti né conosciuti, i due si incroceranno infatti nel peggiore dei modi con Benno che ubriaco sbaglia pianerottolo e tenta di entrare in quella che pensa essere casa sua scatenando in Allegra un attacco di panico senza precedenti. Una conoscenza così tempestosa tra due persone diversamente deboli finirà per scatenare un’alchimia misteriosa che getterà uno nelle braccia dell’altra e Allegra e Benno decideranno di lasciare tutto alle spalle, di partire per un viaggio attraverso l’Europa alla ricerca di posti perduti, perduti come loro.
Road movie sentimental-malinconico, il film di Giorgia Farina ha il non piccolo pregio di narrare in modo delicato una vicenda “delicata” che fa delle debolezze esibite il proprio punto focale, e se non è facile parlare oggi di fragilità è ancor meno facile farlo attraverso un registro che unisca ironia e riflessione e benché non sempre le situazioni vissute dai due protagonisti abbiano tutti i crismi della credibilità è altresì vero che i luoghi visitati hanno un che di magnifico che ci fa desiderare di conoscerli più da vicino.