Stop alle visite in struttura. Craveri e Sant’Anna richiudono le porte

Massima prudenza dopo la positività al tampone di un operatore del Craveri. Si torna alle video-chiamate

Casa di riposo Mons. Craveri-Oggero

Stop alle visite al Mons. Craveri. Lo ha disposto la direzione sanitaria della Casa di riposo fossanese, con decorrenza da mercoledì 14 ottobre. Le ragioni sono legate alla positività al tampone di un operatore della struttura, nell'ambito del monitoraggio quindicinale che, per disposizioni sanitarie, è stato fissato per tutte le Rsa. “È asintomatico - spiega il direttore Davide Gioda - ma a titolo precauzionale la direzione sanitaria ha ritenuto opportuno sospendere le visite per un periodo di almeno 10 giorni”. Dal 5 di ottobre le visite in presenza erano state organizzate con la nuova modalità invernale, ovvero l’accesso in struttura da un ingresso secondario e l’incontro a distanza nel salone al piano terra. “Nei prossimi giorni - prosegue il direttore - riattiveremo le videochiamate e le telefonate. La modalità estiva - i colloquoi da viale Bianco - non è più proponibile per ragioni di temperatura”. La positività è emersa in seguito al monitoraggio a tappeto effettuato su tutto il personale, circa 100 dipendenti, in tre diverse tornate: giovedì e venerdì della scorsa settimana e lo scorso lunedì. Gli esiti sono arrivati nella giornata di mercoledì. In tutto si è verificato un solo caso.

Anche al Sant’Anna - l’altra Casa di riposo di Fossano - nei giorni scorsi (lunedì, martedì e mercoledì della scorsa settimana) è stato effettuato il tampone a tutto il personale. Nessun positivo, in questo caso. Ma, visti i nuovi contagi a Fossano e alla luce del recente nuovo Dpcm, che richiama le Rsa ad “adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”, la direzione della Casa di riposo ha optato per la sospensione delle visite con accesso alla struttura, sperimentate dallo scorso 5 ottobre. “Rimangono attive - aggiunge la nota - le modalità di incontro tramite interfono presso l’ingresso di via Monviso e, per chi necessita, tramite videochiamata”. In parallelo - come spiega il direttore Alban Vercellotti Mesi - “abbiamo inviato una lettera al Dipartimento regionale (ex Unità di crisi) per chiedere un parere sul comportamento da tenere”.

Nell’attesa - e nel dubbio - la soluzione torna ad essere quella di stringere le maglie.