Silvia Canale: “Lavorare nella pallavolo, il mio sogno realizzato”

Oggi è la team manager del Cuneo Volley, collante tra la società e la squadra

Silvia Canale con Massimiliano Giaccardi e coach Roberto Piazza (Foto Ignazio Genesio)
Silvia Canale con Massimiliano Giaccardi e coach Roberto Piazza (Foto Ignazio Genesio)

Da Genola al Cuneo Volley, passando per un’esperienza ricca e fruttuosa nella Serie A di pallavolo, a Ravenna. Questa è stata, in sintesi, la parabola di Silvia Canale, che da qualche giorno è ufficialmente team manager della prima squadra della Bam Acqua San Bernardo Cuneo, impegnata nel campionato di Serie A2, in cui punta a collocarsi nelle primissime posizioni.
Silvia, partiamo da qui. Che cosa rappresenta per te questa “promozione”?
In realtà, si tratta di una sorta di aggiunta rispetto a ciò di cui già mi occupo all’interno della società. Di fatto, fino alla scorsa stagione era di mia responsabilità la gestione degli aspetti riguardanti il “contorno” dell’evento-partita: dalla biglietteria alla gestione degli spettatori, passando per gli accrediti, la pubblicità, la premiazione del miglior giocatore in campo o l’organizzazione delle trasferte della prima squadra. Ora, a questi elementi affiancherò una presenza maggiore per quanto riguarda la parte sportiva.
Concretamente, che cosa significa essere un team manager?
Significa essere un collante tra la società e la squadra. Nel concreto, implica la creazione di un rapporto di fiducia con il gruppo squadra, per poter essere d’aiuto ai giocatori per ogni evenienza, sia per quanto riguarda aspetti “vicini” al campo, come possono essere le terapie o le visite mediche, sia per ciò che concerne la loro vita di tutti i giorni, anche privata. Non a caso, ho iniziato  stabilmente ad andare con loro in trasferta: il rapporto di fiducia si crea anche così!
Insomma, una grande trasversalità di compiti. Come si acquisiscono le competenze per potersi muovere così ad ampio raggio?
Di certo, non è facilissimo. Quello dello sport è un mondo a sé, in cui spesso sono richieste mansioni atipiche rispetto ai lavori “normali”. In più, nel volley solitamente è così: hai un ruolo specifico, ma a questo si sommano una serie di altre attività in cui ti è richiesta grande flessibilità. In questo, per me, è stata fondamentale l’esperienza a Ravenna…
A proposito di Ravenna, che cos’ha significato per te lavorare in Serie A?
Tantissimo, se non tutto. Lì, ho capito che la mia passione per il volley poteva trasformarsi in un lavoro a tutti gli effetti. Sono entrata in punta di piedi grazie ad un Master e ci sono rimasta per tre anni, togliendomi grandi soddisfazioni, ma soprattutto imparando molto. In particolare, ho avuto la fortuna di conoscere Beppe Cormio, ovvero uno dei tre più grandi dirigenti pallavolistici tutt’ora in attività. Essere al suo fianco mi ha consentito di acquisire tantissime competenze. È stata una figura davvero importante.
Un sogno realizzato, quindi, quello di lavorare nel mondo della pallavolo…
Assolutamente sì. Per me il volley è soprattutto una passione, coltivata giocando dalla terza elementare fino a pochissimi anni fa. Da palleggiatrice ho giocato a Fossano, Saluzzo, Centallo e Villanova Mondovì, ottenendo anche la promozione in Serie C. Mi ha dato tanto in campo e spero ora di poterle restituire altrettanto dietro la scrivania.
Con quali obiettivi?
Li scoprirò con il tempo. Sicuramente, con la pallavolo e con il Cuneo Volley spero di crescere tanto. Quando sono arrivata, nel 2017, tutti noi avevamo bisogno di migliorare insieme e in questi tre anni credo che abbiamo già fatto passi da gigante. Le belle parole spese per me dal vice-presidente Gabriele Costamagna mi riempiono d’orgoglio.  Lo staff è giovane, ci si diverte e si ha sempre voglia di fare di più. La strada è quella giusta!

Il servizio completo su la Fedeltà di mercoledì 9 dicembre 2020.

Silvia Canale (maglia numero 8) ai tempi del Centallo
Silvia Canale (maglia numero 8) ai tempi del Centallo