Sette giorni di Covid in Piemonte: ora si teme la risalita della curva

I posti in terapia intensiva scendono da 171 a 168 in una settimana. Ma gli ultimi tre giorni sono stati con il segno +

Covid 7 Giorni In Piemonte 19 gennaio

Se i ricoveri in terapia intensiva - come sostengono molti osservatori - sono l’indicatore più efficace per monitorare l’andamento dei contagi, il Piemonte non ha granché da rallegrarsi per i risultati dell’ultima settimana, che riflettono la diffusione del virus nel periodo delle festività di Natale e Capodanno. All’ultimo aggiornamento di martedì 19 gennaio, infatti, i posti letto occupati sono 168, appena 3 in meno del dato raccolto sette giorni fa e in crescita leggera ma costante (+2 al giorno) da sabato 16 gennaio, quando con 162 raggiunsero il punto più basso dall’inizio della discesa. Il consolidamento del trend nei prossimi giorni certificherebbe la fine di una discesa che era ormai in corso da inizio dicembre. E questa non sarebbe certo una buona notizia, ancor più a campagna vaccinale in corso e con le scuole superiori che hanno appena ricominciato la didattica in presenza.

In crescita, da due giorni, è anche il numero dei ricoveri ordinari per Covid in ospedale. Domenica 17 gennaio avevano raggiunto il punto più basso dall’imbocco della discesa, a quota 2.460. Martedì 19 sono risaliti a 2.500. Rispetto a martedì 12 sono 193 in meno (5,8%), ma l’ultima inversione di tendenza desta una certa preoccupazione.

Altri numeri ci dicono che i positivi in Piemonte, dallo scoppio della pandemia, sono diventati 217 mila, che nella sola provincia di Cuneo hanno superato i 30 mila (l’equivalente, pressapoco, di una città come Alba), che i morti in Regione sono 8.453 e nella Granda 965 (17 nell’ultima settimana). Salgono naturalmente anche i guariti (195 mila in Piemonte, 27 mila a Cuneo) che, unitamente ai morti, vanno sottratti al dato assoluto dei contagiati per ottenere quello degli attualmente positivi, che sono  14.438 in Regione e 2.085 nella Granda.

L’ultima settimana certifica anche il calo progressivo dei positivi sui tamponi, ora al 3,5%. Ma il risultato è ampiamente condizionato dall’inserimento nel conteggio dei tamponi rapidi, ormai universalmente accettati (e prevalentemente con esiti negativi): una modifica che inficia, tuttavia, il raffronto con il passato.

Desta qualche perplessità, infine, il numero degli isolamenti domiciliari, che in Piemonte è attualmente di 11 mila 770 persone. Un dato inspiegabilmente più basso rispetto a quello di altre regioni equiparabili per popolazione e non troppo dissimili per incidenza del contagio, come Emilia Romagna e Veneto, che contano isolamenti fiduciari in proporzioni 5 e 6 volte superiori. Il dubbio è che qualcosa non torni nel tracciamento dei contagi.