Centallo piange Roberta Monteleone, mancata a 32 anni

Era sposata da due anni, lavorava a Mondovì. Nello scorso giugno era stata colpita da un male incurabile

Roberta Monteleone

Era minuta, solare, sorridente. Aveva 32 anni e una vita da vivere. Ha suscitato sconcerto e dolore a Centallo e Mondovì - dove lavorava - la notizia della prematura scomparsa di Roberta Monteleone, avvenuta nella notte tra lunedì e martedì all’ospedale di Cuneo, dov’era ricoverata. A giugno 2020 le era stato diagnosticato un tumore, malattia che ha combattuto a viso aperto, condividendo con gli altri le sue speranze e le sue paure.

Di famiglia centallese, era sposata con Francesco Cara, militare alpino di stanza a Cuneo. Lascia papà Ettore e mamma Carla, il fratello Giuseppe con la compagna Marcella.

Affrante, le due titolari del centro benessere KI, Daniela Pasquali e Monica Rebaudengo, dove lavorava da 8 anni, l’hanno ricordata con un post su facebook. “Oggi è un giorno terribile - hanno scritto -. Sei entrata nelle nostre vite quando stavamo affondando. Ci hai aiutato, salvato e confortato. Mannaggia piccola del centro Benessere KI: eri fragile ma fortissima, eri minuta ma avevi un cuore enorme. Abbiamo passato del tempo bellissimo insieme, quasi sempre a sorridere. Non ti dimenticheremo mai Roby bella. Mai. Sarai la nostra Roby per sempre. Ti vogliamo bene”.

Rosario mercoledì sera alle 20 nella Chiesa parrocchiale di Centallo, dove giovedì 4 febbraio alle 10 si celebreranno i funerali. Pubblichiamo di seguito il ricordo della famiglia.

Ti vogliamo bene Roby...

Robertina nostra... non vogliamo parlare di come ti ricorderemo, di quanto volerai in alto o in quale forma continuerai ad esserci. Non vogliamo parlare di questo perché tu dovresti essere qui. Non vogliamo parlare nemmeno della rabbia che ci ha accompagnati nel vederti percorrere questa strada scomoda e ingiusta. La vita ci mette a dura prova, stavolta una prova inaccettabile. Quante volte abbiamo sperato che superassi tutto, ma poi alla fine ci ritrovavamo incapaci di ogni cosa, su un’altalena esistenziale che ci ha fatto soffrire insieme a te fino all’ultimo. Ci sono state tante piccole vittorie, ogni volta era una festa. Era un passo in avanti, come tutti quei passi che ti abbiamo dedicato fino a Sant’Anna, quando ci hai visti arrivare ancora un po’ incredula. Ognuno di noi avrebbe concesso tutto se stesso per restituirti una vita degna, una vita adeguata alla tua età. Chiunque di noi avrebbe dato la propria anima per restituirti la quotidianità senza vergogna per il tuo ingiusto cambiamento, il tuo lavoro con la stessa intensità e le forze di un tempo, la voglia di viverti ogni cosa nel modo più adeguato e spensierato. Il destino aveva già scritto tutto e non eravamo pronti. Nonostante le evidenze, abbiamo rincorso ogni piccola parola positiva, anche quando tutto sembrava perduto. Ora è davvero tutto perduto, ma tu ci hai lasciato quella forza che ancora ti avanzava. Era tanta e ci servirà per continuare... continuare a stare uniti come vorresti tu. Per sempre. Sappiamo che sei nelle grandi mani del nostro amico Macho e nell’amore immenso della nostra Daniela. Ti vogliamo bene Roby.

Da tutta la tua grande e meravigliosa famiglia e dalla tua amata Athena

Ringraziamo tutte le persone che ci sono state accanto in questo momento buio, che hanno contribuito a far sorridere Roby e a sollevarla in questo percorso difficile. Un ringraziamento speciale e sincero va a Paola Franchino per la dedizione, l’affetto, la costanza e il supporto psicologico. Un ringraziamento anche a tutto il personale sanitario del Carle e del reparto medicina d’urgenza dell’ospedale Santa Croce per averci permesso di starle accanto fino alla fine sollevandola dal male più ingestibile.