L’addio di Bene Vagienna al suo “storico” sagrestano

Dopo il lavoro in parrocchia, Tommaso Barale si è occupato del castello, a lungo sede della Casa di riposo: se n'è andato a 83 anni

L'addio di Bene Vagienna al sito storico sagrestano

Bene Vagienna ha perso il suo “storico” sagrestano. Tommaso Barale è morto a 83 anni; era ospite della Residenza per anziani del paese. Oggi (martedì 20 luglio) una piccola folla gli ha dato l’addio nella chiesa Maria Vergine Assunta della città, dove il parroco don Antonio Bergonzo gli ha dedicato una commossa omelia.

Tommaso giunse a Bene Vagienna alla fine del 1968, a bordo di una piccola Guzzi rossa. Nato a Peveragno in una famiglia numerosa, aveva cominciato a lavorare precocemente in campagna, come è accaduto a tanti bambini della prima metà del Novecento, e nella città augustea cercava un nuovo impiego: un residente che aveva incontrato al suo arrivo lo invitò a raggiungere le suore che si occupavano degli anziani ospiti nella Casa di riposo del paese, allora collocata nel castello. Una di esse, suor Maria, gli consigliò di rivolgersi a don Giovanni Giraudo, anche lui originario della montagna e allora sacerdote della parrocchia benese, che lo accolse come un figlio. Iniziò così il lavoro di sagrestano, che nel corso dei decenni Tommaso ha portato avanti con dedizione e rigore: seguì don Giraudo nelle nuove parrocchie che furono affidate a quest’ultimo e infine nella Casa del clero di Vicoforte, offrì poi il suo aiuto a don Antonio che intanto era divenuto il parroco di Bene Vagienna. “Storici” i rabbuffi che rivolgeva a bambini e ragazzi che frequentavano l’oratorio, spesso un poco irruenti.

Nella vecchiaia, per Tommaso è cominciata una nuova vita al castello, che ha continuano ad ospitare gli anziani finché, di recente, è stata costruita una nuova Residenza sanitaria assistenziale. Ricorda Aurora Dogliani, che al castello ha lavorato a lungo: “Avevo conosciuto Tommaso quando ero ragazzina e frequentavo l’oratorio, ma l’ho conosciuto meglio come Oss. Viveva per il castello: teneva tutto pulito e in ordine, a partire dal roseto. Era amico di tutti e parlava sempre di don Giraudo”. Sempre al castello Tommaso si è occupato di una cagnetta randagia, Diana, che la Casa di riposo aveva adottato e che divenne la sua ombra.

“Ogni anno a Natale - aggiunge don Antonio - Tommaso portava un panettone al residente di Bene Vagienna che lo aveva invitato a rivolgersi alle suore per trovare un  lavoro: ha sempre avuto un forte senso di riconoscenza verso le persone che gli hanno voluto bene, che si esprimeva in piccole gesti come questo”.  Numerosissimi i ricordi dedicati a Tommaso che sono comparsi, nei giorni scorsi, su Facebook: “Hai fatto parte della mia gioventù”, scrive rivolgendosi idealmente a lui un residente.

Tommaso ha compiuto il suo ultimo viaggio verso Peveragno, dove ora riposa.