Niente più code al Centro prelievi di Fossano. Basterà prenotarsi con la app CodaQ da installare sul proprio pc o telefonino e sarà possibile scegliere da remoto l’orario in cui passare (ci sono quattro posti disponibili ogni quarto d’ora, dalle 7 alle 10, dal lunedì al venerdì) con precedenza assoluta rispetto a chi, invece, arriva alla spicciolata. La app si può scaricare su telefoni Ios (Apple) o Android e rientra nel nuovo sistema donato all’Asl dagli Amici dell’ospedale di Savigliano, di cui fanno parte anche il totem all’ingresso del Poliambulatorio e i monitor in sala d’attesa, apparecchiature interconnesse con l’applicazione per incrociare le prenotazioni da remoto con gli accessi alla “moda vecchia”, ovvero prendendo il biglietto all’ingresso, modalità che non è stata cancellata.
Il servizio di prenotazione è attivo da lunedì 23 agosto. A giugno aveva debuttato al Ss. Annunziata di Savigliano, un paio di settimane fa è entrato in servizio anche a Racconigi e Saluzzo. La spesa complessiva per la Onlus saviglianese è stata di 35 mila euro. “Abbiamo avuto riscontri molto positivi - commenta Francesco Villois, presidente degli “Amici” -. È un sistema che abbiamo acquistato con parte delle risorse avanzate con la raccolta anti-Covid. Ci è stato richiesto dall’Asl e abbiamo voluto estenderlo a tutti e tre i presidi ospedalieri dell’area nord-ovest, più Racconigi, in linea con il principio dell’ospedale unico in tre sedi, a cui teniamo molto, e con il sostegno avuto nella raccolta fondi da tutto il territorio dell’ex Asl 17 (per Fossano con la collaborazione degli ‘Amici del cuore’ del presidente e amico Mario Rossi). Speravamo di farcela in tempi più ristretti, ma il ritardo è stato dovuto a problemi burocratici”.
Se - come è naturale - il servizio prenderà piede, rappresenterà una bella novità per gli utenti del Centro prelievi di Fossano, abituati da sempre alla “corsa al biglietto”, alle attese in sala d’aspetto e, ancor più in epoca di Covid, alle code fuori dal Poliambulatorio, ben oltre il quarto d’ora che adesso si prospetta come attesa massima. L’auspicio è che il suo utilizzo possa diffondersi anche tra gli anziani, con l’aiuto dei familiari e del medico di famiglia.