Papa Francesco: “Non stanchiamoci di fare il bene”

Messaggio per la Quaresima

Papa Messa Ceneri 2021
(Vatican Media/SIR)

“Nella nostra vita troppo spesso prevalgono l’avidità e la superbia, il desiderio di avere, di accumulare e di consumare, come mostra l’uomo stolto della parabola evangelica, il quale riteneva la sua vita sicura e felice per il grande raccolto accumulato nei suoi granai”. Lo scrive il Papa, nel messaggio per la Quaresima, che “ci invita alla conversione, a cambiare mentalità, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere”. Durante la Quaresima, scrive Francesco nel messaggio, sul tema “Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10a), siamo chiamati ad essere “collaboratori di Dio, facendo buon uso del tempo presente, per seminare anche noi operando il bene”. “Questa chiamata a seminare il bene non va vista come un peso, ma come una grazia con cui il Creatore ci vuole attivamente uniti alla sua feconda magnanimità”, il monito del Papa, sottolineando “il legame stretto tra semina e raccolto”, ribadito da San Paolo, che afferma: “Chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà”.

“Un primo frutto del bene seminato si ha in noi stessi e nelle nostre relazioni quotidiane, anche nei gesti più piccoli di bontà”, assicura Francesco, perché “in Dio nessun atto di amore, per quanto piccolo, e nessuna generosa fatica vanno perduti. Come l’albero si riconosce dai frutti, così la vita piena di opere buone è luminosa e porta il profumo di Cristo nel mondo”.
“Seminare il bene per gli altri ci libera dalle anguste logiche del tornaconto personale e conferisce al nostro agire il respiro ampio della gratuità, inserendoci nel meraviglioso orizzonte dei benevoli disegni di Dio”. Sì perché “la mietitura più vera è quella escatologica, quella dell’ultimo giorno, del giorno senza tramonto. Il frutto compiuto della nostra vita e delle nostre azioni è il frutto per la vita eterna, che sarà il nostro tesoro nei cieli”. Gesù stesso, ricorda infatti Francesco, “usa l’immagine del seme che muore nella terra e fruttifica per esprimere il mistero della sua morte e risurrezione; e San Paolo la riprende per parlare della risurrezione del nostro corpo”.

“Non stanchiamoci di fare il bene” è l’invito del Papa. “Di fronte all’amara delusione per tanti sogni infranti, di fronte alla preoccupazione per le sfide che incombono, di fronte allo scoraggiamento per la povertà dei nostri mezzi, la tentazione è quella di chiudersi nel proprio egoismo individualistico e rifugiarsi nell’indifferenza alle sofferenze altrui”, argomenta Francesco: la Quaresima, invece, “ci chiama a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore, perché solo con lo sguardo fisso su Gesù Cristo risorto possiamo accogliere l’esortazione dell’Apostolo: ‘Non stanchiamoci di fare il bene’”.

“Se la pandemia ci ha fatto toccare con mano la nostra fragilità personale e sociale, questa Quaresima ci permetta di sperimentare il conforto della fede in Dio, senza la quale non possiamo avere stabilità”. Così il Papa spiega la sua esortazione per il tempo che ci prepara alla Pasqua: “Non stanchiamoci di pregare”. “Nessuno si salva da solo, perché siamo tutti nella stessa barca tra le tempeste della storia”, ribadisce ancora una volta Francesco: “ma soprattutto nessuno si salva senza Dio, perché solo il mistero pasquale di Gesù Cristo dà la vittoria sulle oscure acque della morte”. “La fede non ci esime dalle tribolazioni della vita, ma permette di attraversarle uniti a Dio in Cristo, con la grande speranza che non delude e il cui pegno è l’amore che Dio ha riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo”, assicura il Papa.

“Non stanchiamoci di estirpare il male dalla nostra vita”. È la seconda esortazione del Papa, che nel messaggio si sofferma su una delle pratiche del periodo di preparazione alla Pasqua: il digiuno corporale, affinché “fortifichi il nostro spirito per il combattimento contro il peccato”. “Non stanchiamoci di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, sapendo che Dio mai si stanca di perdonare”, l’invito di Francesco: “Non stanchiamoci di combattere contro la concupiscenza, quella fragilità che spinge all’egoismo e ad ogni male, trovando nel corso dei secoli diverse vie attraverso le quali far precipitare l’uomo nel peccato”.

“Il rischio di dipendenza dai media digitali impoverisce i rapporti umani”. Il Papa ribadisce che questo periodo di preparazione alla Pasqua “è tempo propizio per contrastare queste insidie e per coltivare invece una più integrale comunicazione umana, fatta di incontri reali, a tu per tu”. “Non stanchiamoci di fare il bene nella carità operosa verso il prossimo”, l’altro invito di Francesco: “Durante questa Quaresima, pratichiamo l’elemosina donando con gioia”, affinché “possiamo essere generosi nell’operare il bene verso gli altri. Se è vero che tutta la nostra vita è tempo per seminare il bene, approfittiamo in modo particolare di questa Quaresima per prenderci cura di chi ci è vicino, per farci prossimi a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita”.