Da Fossano a Leopoli per la pace in Ucraina

Focsiv e Sapori reclusi hanno aderito alla carovana Stop the war

Ucraina Marcia Pace Leopoli03
Fotografie da Stop the war now

Ci hanno ringraziato a lungo perché per la prima volta dopo settimane hanno potuto dormire una notte intera senza allarmi e sirene”.  Quella notte l’hanno trascorsa in un pulmino diretto in Italia. Il viaggio che ha il sapore della speranza per una bimba di 7 anni con la sua mamma, la zia e la nonna: sono state loro le passeggere del pulmino Focsiv- Sapori reclusi che ha partecipato alla “Carovana della pace” a Leopoli il primo aprile scorso ed è rientrato con a bordo ucraini in cerca di una casa senza guerra. Ivana Borsotto, presidente del Focsiv ha preso parte al viaggio, insieme a colleghi e a volontari dell’associazione Sapori Reclusi. L’abbiamo contattata di rientro verso Fossano. Il suo è stato un racconto denso di emozioni e immagini: “La mobilitazione è stata imponente. La carovana ha portato in Ucraina 221 persone e 66 pulmini di 89 associazioni e organizzazioni della società civile italiana. Siamo stati tutti co-promotori dell’iniziativa, sotto la regia della Papa Giovanni”. Onlus, associazioni di volontariato, ong: tutti riuniti, costruttori della pace insieme con l’intento di dare “sì un messaggio, un gesto simbolico di vicinanza agli ucraini e a tutti i russi che hanno il coraggio di opporsi a questa folle guerra, ma anche fare un’azione concreta - continua Borsotto -. Abbiamo superato il confine ucraino, siamo entrati a Leopoli e abbiamo marciato per la pace. Abbiamo portato con noi oltre 30 quintali di farmaci”. Molti fossanesi hanno contribuito alla raccolta, aderendo insieme alle farmacie Abrate e Cumino e donando farmaci. 
Alla carovana per la pace è seguito anche un lungo incontro con i rappresentanti civili e della Chiesa, lì a Leopoli. “Il clima è surreale, gli occhi spaventati, le immagini che rimangono impresse sono di una guerra che non ha senso e colpisce come sempre soprattutto civili innocenti che non hanno più un luogo sicuro in cui vivere”. Il viaggio di rientro è stato di nuovo con pulmini carichi, di persone con situazioni di fragilità o disabili e per i quali la rete di ospitalità italiana è mobilitata. 
Abbiamo capito che come società civile possiamo davvero fare molto. Questa rete ormai si è creata: non ci fermiamo qui, ma stiamo già lavorando a nuove iniziative per poter aiutare, dare il nostro contributo”.

Servizio su la Fedeltà di mercoledì 6 aprile 2022.