Bene, volto nuovo per il chiostro dell’ex convento

E' stato allestito un giardino: per ogni pianta una targhetta, che ne illustra le caratteristiche e contiene una citazione della "Laudato si'"

È nel centro storico, in spazi piuttosto noti per chi frequenta le strutture della parrocchia di Bene Vagienna; ma le sensazioni che trasmette sono quelle di una fuga dal mondo e dalla sua fretta, anzi di un approdo dove il giardino diventa davvero metafora dell’anima, del suo bisogno di cura e quiete. Il giardino è quello dell’ex convento della città, che si è arricchito di nuove specie vegetali e di targhe che permettono al visitatore di scoprire nome e caratteristiche delle piante che osserva. Il giardino «Laudato si’» - questo il nome che ha assunto dopo il restyling - è stato presentato al pubblico nella sua nuova veste lo scorso 22 maggio.

Nell’immaginario collettivo, il convento stesso è un luogo in cui si cerca quella pace che il mondo non sa dare. Un convento - di minori francescani, per la precisione - Bene Vagienna l’ha avuto per davvero, un tempo nei pressi dell’antica chiesa della Rocchetta e in seguito in quella che ne è stata la sede fino alla chiusura nel 1978, quando la riduzione del numero dei frati impedì alla comunità religiosa di continuare ad esistere: questi locali - collocati a ridosso della chiesa di san Francesco - sono stati affidati alla parrocchia benese, che se ne serve per numerose sue attività, in particolare il catechismo e l’oratorio. Negli ultimi anni, un gruppo di volontari si è impegnato per dare un volto nuovo al giardino dell’ex convento, collocato nel chiostro, mettendo a dimora varie piante: passeggiando lungo vialetti di ghiaia delimitati dalle siepi, oggi si possono ammirare, fra i fiori, perfino una vite e un ulivo, specie vegetali che nella Bibbia assumono un forte valore simbolico. Più di recente, ragazze e ragazzi della scuola media locale sono stati coinvolti, attraverso il catechismo, in un progetto che ha portato alla creazione di targhe in legno grazie alle quali il visitatore del giardino apprende numerosi informazioni su quelle stesse piante che osserva.

Ovviamente, la rinascita del giardino non ha tradito la dimensione religiosa dell’ex convento in cui pulsa questo rigoglioso cuore verde. Il nome del giardino stesso lascia intendere quale sia il “fil rouge” che ha guidato il restyling: «Laudato si’» è una citazione sia del Cantico delle creature di san Francesco, sia dell’enciclica che l’attuale papa ha scritto facendo riferimento al testo del poverello di Assisi. Citazioni dell’Enciclica compaiono, non a caso, nelle stesse targhe illustrative.

Ad ispirare questo restyling è stato il modello del monastero benedettino di Fahr, in Svizzera. Anche qui, grazie all’idea di una novizia, il giardino - aperto al pubblico - si è popolato di citazioni tratte della «Laudato si’» di papa Francesco. Una visita al tesoro verde del monastero diventa così l’occasione di riflettere, con l’aiuto del pontefice, sulla necessità di vivere in modo più sostenibile.

Nel convento di Bene Vagienna, c’è un ulteriore pannello informativo - collocato all’ingresso della struttura, a cui si accede a lato della chiesa di san Francesco - che presenta il progetto con cui è stato restaurato il giardino: un QrCode permette di avere le informazioni sul proprio smartphone.

Sempre all’ingresso, si può ammirare - anch’essa restaurata - una statua di san Francesco. All’interno del chiostro, dunque del giardino stesso, c’è poi un’altra statua, che raffigura la beata Paola Gambara, patrona del paese insieme con san Gottardo. La “signora di Bene” se ne sta in mezzo alle rose, in cui, secondo la tradizione, trasformò del pane che era intenta a donare ai poveri, per nascondere al burbero marito le opere di carità a cui si dedicava abitualmente.