Questione femminile: saper ascoltare le istanze che provengono dai movimenti popolari

All’evento promosso dal Pd sabato scorso cancellato il momento di festa in segno di lutto

Pd Festa Democratica

Riflettere su Berlinguer e la questione femminile è stata l’occasione non solo per riaprire una pagina di storia recente, ma soprattutto per mettere a fuoco istanze e problemi attualissimi. Il Partito democratico ne ha parlato sabato scorso durante la Festa democratica locale, che ha aperto gli appuntamenti del Pd in provincia in questa fine estate verso le elezioni e si inserisce nelle celebrazioni per il Centenario berlingueriano. Tra il numeroso pubblico di militanti e amici che hanno partecipato alla festa negli spazi all’aperto della bocciofila Autonomi di Fossano, c’erano alcuni candidati nelle liste del “Partito democratico - Italia Democratica e Progressista” alle elezioni politiche come Luca Pione e Bruna Sibille. L’appuntamento comprendeva anche la cena e l’esibizione musicale, annullate però - come ha spiegato il coordinatore del Circolo Pd Fossano Stefano Gemello - in segno di partecipazione al lutto per la morte di Alberto Balocco.

Per trattare il tema sono intervenute Livia Turco (presidente della Fondazione Nilde Iotti), Patrizia Manassero (sindaca di Cuneo) e Fiammetta Rosso (segretaria regionale di Sinistra Italiana, assessora al Comune di Saluzzo).

“Il tratto peculiare di Berlinguer sulla questione femminile è stata la sua straordinaria capacità di ascolto, il sapersi mettere in discussione, il prendere sul serio le istanze delle donne: fu questo atteggiamento che trascinò le donne nelle battaglie politiche e sociali di allora”, come il referendum sul divorzio del ’74 e la legge sull’aborto del ’78 (e il successivo referendum dell’81). È il nucleo dell’appassionata riflessione offerta da Livia Turco che ha vissuto in prima persona la stagione di Berlinguer segretario del Pci. E così, la questione femminile nell’azione politica di Berlinguer mutò di segno: “Non bastavano più l’emancipazione, la battaglia per il riconoscimento dei diritti - ha detto Turco illustrando il cambio di strategia di Berlinguer - ma occorreva combattere contro l’oppressione di sesso, contro il maschilismo culturale” e quindi recuperare le istanze del movimento femminista. Un concetto ripreso da Fiammetta Rosso.

La segretaria regionale di Sinistra Italiana (che è anche candidata alle elezioni) ha sottolineato che occorre rimettersi in ascolto della società civile e dei temi di cui sono portatori i movimenti popolari: “Il movimento femminista è per sua natura plurale e marcia insieme ad altri, come quello ambientale, quello dell’identità sessuale e di genere, e così via”. La questione sta proprio qui: come raccogliere queste istanze e dare loro rappresentanza nei partiti e nella politica? Anche perché spesso i soggetti che militano in questi gruppi (aggiungiamo noi) a volte rifiutano la rappresentanza e non sempre sono disponibili alla mediazione e al compromesso che stanno alla base dell’azione politica e alla formulazione delle leggi. Un tema caldo quello della rappresentanza femminile: “Occorre potenziarla a tutti i livelli - ha detto Rosso -, anche attraverso specifiche norme”. Come quelle che hanno introdotto la doppia preferenza di genere nelle elezioni amministrative “che sta dando i suoi frutti a livello di rappresentanza nelle amministrazioni locali - ha sottolineato Patrizia Manassero -. Queste regole stanno producendo lentamente cambiamenti culturali e vanno difese!”.