Malattia e malato

C’è la malattia. E c’è il malato. E poi ci sono le persone attorno al malato, chi lo cura, chi lo sostiene e lo accompagna. Quando nella vita di una persona entra la malattia, che sia soltanto per un periodo oppure sgradita ospite con la quale convivere, sono tanti gli aspetti che entrano in gioco. E non riguardano soltanto il “motore da riparare”. Spesso quando il corpo ha problemi, questi investono tutta la persona, il suo vivere e anche le persone più prossime. Gli anni di covid hanno reso ancora più evidente quanto sia importante la Sanità e quando sia fondamentale investire in questa direzione. Ci hanno mostrato medici e personale che vivono il lavoro come una missione. Ci hanno fatto vedere anche evidenti carenze strutturali. Tuttavia la malattia non è solo questione legata al mondo Sanità e delle strutture. O comunque la Sanità non è soltanto quella. C’è altro. Perché c’è la persona oltre la malattia. E spesso questo aspetto non è tenuto sufficientemente in considerazione. Quando ti ammali, oltre al dolore fisico c’è il senso di impotenza. Quello nel momento della diagnosi o per la paura di non riuscire ad affrontare le varie incombenze, il lavoro, le responsabilità. Di gestire la burocrazia legata alla malattia, complicazione non da poco. Capita poi che la malattia sia curabile, ma che non riporti “la macchina” allo stato in cui era prima del “guasto” e allora c’è da fare i conti con le cose che cambiano, con nuove condizioni di vita, che sono destinate a cambiare ancora con il passare del tempo, non fosse altro che per l’età che avanza. E quella non è una malattia, anche se qualcuno pensa lo sia. La malattia tocca la vita della persona in tutti i suoi aspetti, sociali, psicologici. Tocca l’anima. E anche l’anima ha bisogno di cure. In occasione della Giornata del malato è bene ricordarlo. È bene ricordarlo sempre.