Terremoto in Turchia, aperto ad Antiochia l’ospedale da campo della Regione

Luigi Icardi, assessore alla Sanità: "I nostri sanitari e volontari della Protezione civile hanno trovato una situazione catastrofica"

Ospedale da campo Antiochia

Ha aperto venerdì mattina alle 8, con almeno dodici ore di anticipo rispetto al previsto, l’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) della Regione Piemonte allestito nell’area di un impianto sportivo vicino all’ospedale di Antiochia distrutto dal terremoto.

Il team sanitario della Maxiemergenza della Regione Piemonte è composto da 76 persone: un team leader (chirurgo), un deputy team leader (chirurgo), un medico infettivologo, quattro medici urgentisti, un medico pediatra, cinque medici anestesisti, quattro chirurghi, tre chirurghi ortopedici, due ginecologi, un’ostetrica, un fisioterapista, trentuno infermieri (inclusi coordinatori, strumentisti, infermieri sala operatoria), due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, un assistente amministrativo, un ingegnere, tre tecnici logisti e dodici tecnici logisti afferenti al Coordinamento regionale del Volontariato di Protezione civile.
Un organico al quale si aggiungono gli oltre 40 volontari della Protezione civile piemontese operanti nella stessa zona e che hanno contribuito all’allestimento dell’ospedale.

L'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, insieme al presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi, è in costante contatto con il coordinatore della missione della Maxiemergenza regionale in Turchia, Mario Raviolo.

"I nostri sanitari e volontari della Protezione civile operativi ad Antiochia – osserva Icardi – hanno trovato una situazione catastrofica. La popolazione è stremata, le richieste di assistenza all’ospedale sono continue e di ogni genere. Abbiamo impegnato sul campo personale altamente specializzato e in grado di lavorare in condizioni di massima emergenza. L’ospedale Emt2 della Regione Piemonte è unico in Italia e tra le dodici strutture di questo genere al mondo. Ringrazio tutti coloro che in questo momento stanno prestando senza riserve la loro opera per renderlo completamente funzionale alle esigenze delle popolazioni terremotate della Turchia".

"La popolazione ci ha accolti a braccia aperte – testimonia il coordinatore della missione, Mario Raviolo -, tutti cercano di darci una mano, si mettono a disposizione e ci forniscono con grande affetto acqua e biscotti. Stiamo operando al massimo delle nostre possibilità".