La memoria viva dei primi anni della Comunità dello Spirito Santo

Giovedì 9 marzo la messa nell’aula magna del Vallauri

Per una sera la comunità dello Spirito Santo è tornata a celebrare messa al Vallauri, la scuola che quasi quarant’anni fa per molte domeniche ospitò nella vecchia palestra le messe della neonata parrocchia fossanese. Erano altri tempi, ma grazie allo spirito missionario di don Renzo Abrate, indimenticato parroco del borgo Nuovo, si costruì la comunità partendo prima da quella di persone e soltanto in un secondo momento pensando alla chiesa di mattoni. A celebrare la messa nell’aula magna dell’istituto fossanese il nuovo parroco, don Denys, che ha voluto ricordare con chi allora c’era il fervore degli inizi, la scommessa di don Renzo e dei sacerdoti che via via si sono succeduti sul ruolo dei laici, l’impegno e la dedizione di tanti per quella che pareva una scommessa folle, un sogno tutto da costruire, ma che divenne realtà.
Amarcord, dunque, ma non solo. Come ha sottolineato più volte il parroco. Perché fare memoria non è ricordare qualcosa che non c’è più, ma renderlo presente. E da questo punto di vista la messa è l’emblema massimo. Non ricordare i fatti lontani di 2000 anni fa, ma celebrare una presenza, viva, in mezzo a noi.
Una celebrazione semplice ma intensa e commovente per ricordare tutti coloro che hanno preso parte a questo cammino. Molti di loro non sono più fisicamente qui tra noi, ma la loro presenza continua a sentirsi forte. Anche questa è comunione.
La Fedeltà ha realizzato un video con le immagini della serata e quelle storiche delle prime messe con il commento di alcuni tra i tanti testimoni di quegli anni. Tra questi Vittoria Panero che ha iniziato il suo servizio alla parrocchia proprio in quegli anni, quando un garage o un cortile si trasformavano in chiesa, e don Renzo iniziava la sua “missione” fossanese, o Pina Rocca che ricorda i primi gruppi di catechismo e il lavoro fatto con le famiglie. E poi ancora Cristina Gosso che ricorda i primi gruppi giovanissimi e giovani e quegli incontri nel centro parrocchiale di via Della Valle, o ancora Edoardo Lombardi che arrivò proprio nel periodo dell’inaugurazione della nuova chiesa, trovando una comunità già strutturata, frizzante, impegnata, con tanta voglia di camminare insieme.
Una curiosità arriva da Aurelio Grella, per tanti anni all’Itis prima come insegnante e poi come preside. Dopo gli anni delle messe nella palestra di via Sacco ci fu un momento in cui fu la parrocchia ad ospitare la scuola, quasi a ricambiare il favore.
“Nel 2000 - spiega Grella - quando una violenta tromba d’aria si abbatté su Fossano, tra gli edifici danneggiati ci fu anche il Vallauri, la cui aula magna fu inagibile per qualche tempo. Diverse riunioni del Consiglio docenti si tennero allora nel salone sottochiesa dello Spirito Santo grazie alla disponibilità della parrocchia”.