Astrid Fremin in Collettiva a Basilea

Dal 3 al 26 novembre a Basilea (Svizzera).

Dal 3 al 26 novembre a Basilea (Svizzera) è in corso una collettiva alla “Galerie  Eulenspiegel”, per celebrare i quindici anni di attività della galleria stessa.

La rassegna raccoglie in tutto quindici artisti internazionali (italiani, francesi, svizzeri e tedeschi) che presentano ciascuno almeno una loro opera per omaggiare con questa loro partecipazione (rigorosamente su invito) l’anniversario di attività.

Tra gli artisti invitati mi piace ricordare che è presente anche l’artista francese Astrid Fremin, che da qualche tempo opera e risiede in provincia e precisamente a Boves pima e poi a Castelletto Stura..

Nata a Ivetot, in Normandia, si è laureata a Parigi, Ecole du Louvre,specializzandosi in Arti dell’Africa e dell’Oceania, Archeologia Orientale ed Arte Contemporanea.

Ha compiuto viaggi di formazione in Spagna,Germania,Italia,Grecia,Turchia,Stati Uniti,Polinesia.Nel 1986,dopo un soggiorno a New York,ha deciso di diventare scultrice.

Dal 1991, dopo aver girato mezzo mondo e maturato esperienze importanti (da ultimo a Tahiti), ha deciso di fermarsi tra noi e qui dipinge, sopratutto  scolpisce ed è partecipe a performance action painting (letteralmente “pittura d’azione” o “astrazione gestuale”).

L’aspetto di maggior interesse mi sembra però quello della scultura e questo allorchè mostra le “sculture tattili” (opere per far capire, toccando, i contorni di parti del corpo umano, come la pianta di un piede, ma anche architetture e prospettive di portici)

Come ha scritto nel 2014 Elena Carrea in occasione di una sua rassegna a Gavi, “da un faccia a faccia diretto e assai laborioso con la materia si articola la ricerca dell’artista  e, nonostante la sua personale allestita presso la galleria gaviese Spazio Arte raccolga anche molti lavori pittorici, di matrice concettuale, il titolo “Sculture”, che appunto fa riferimento a tale studio, inquadra il respiro espressivo della sua opera.

Astrid Fremin, nota in ambito internazionale, nasce artisticamente proprio come scultrice e la scultura resta il suo linguaggio prevalente.

Scolpire è confrontarsi con una materia dura da cui plasmare una forma, l’impegno su di una resistenza fisica, la ricerca di un corpo per un’idea e questo processo creativo è altresì alla base della sua attività con tele e colori.”

Astrid Fremin aveva già nel 2011 esposto in una personale a Savona presso la “galleria Scarzella” e recentemente ha partecipato ad un simposio di scultura in Turchia a Datça dove ha realizzato un sua opera in marmo locale ed è sovente presente in diverse località europee, sopratutto con opere scultoree ma anche pittoriche.

Sempre Elena Carrea ha scritto che “Sia le sculture che i quadri, ..., sono concreta presenza nello spazio. La tecnica mista di quest’ultimi, infatti, è costituita dal compenetrarsi di macramè in corda, tela grezza, legno che confina o sostiene ragnatele di spago e colore in monocromie di tonalità naturali su cui passano sfumature o tracce di segni. Dominano i toni acquei di spazi marini, marca di profondità interiori, i quali appaiono però calorosi, non freddi, anch’essi, come i corpi solidi eppur leggeri in marmo o pietra, tesi alla ricerca di un’interazione, di un contatto con il pubblico”.

In questa rassegna svizzera l’artista presenta una scultura, maturando nuova esperienza internazionale.