Mongolia, accompagnare i primi passi di una giovane Chiesa

Quaresima di Fraternità 2024 - META 4

Papa Mongolia Bambini
Il Papa all'arrivo in Mongolia, a sinistra il card. Giorgio Marengo (Foto Vatican Media/SIR)

Proseguono in queste settimane di Quaresima le proposte dell’Ufficio diocesano per la Cooperazione missionaria: sono progetti sparsi per il mondo verso cui le comunità parrocchiali sono chiamate ad indirizzare il frutto della carità e della generosità.

La quarta meta della Quaresima di fraternità ci porta in un paese dell’Asia, la Mongolia, con la sua giovanissima comunità cattolica, nata e cresciuta grazie ai Missionari della Consolata.

I missionari della Consolata sono presenti sul territorio della diocesi con la Casa di spiritualità che ha sede alla Certosa di Pesio e con una piccola fraternità a Fossano. Nativo di Cuneo poi è il cardinal Giorgio Marengo, missionario della Consolata e oggi Prefetto apostolico ad Ulaanbaatar in Mongolia. Attraverso di lui diamo voce a questa piccola e giovane Chiesa a cui i missionari e le missionarie della Consolata hanno dato vita vent’anni fa (2003) e che Papa Francesco ha benedetto con la sua visita nello scorso mese di settembre. Una comunità cattolica piccola e marginale con appena 1.400 battezzati, eppure piena di vita e feconda, segno di speranza per la Chiesa universale. La Prefettura apostolica conta nove parrocchie.

Ci scrive il card. Marengo: “Viviamo qui i tempi degli Atti degli Apostoli, nel senso che l’evangelizzazione è ancora agli inizi e la comunità cattolica ancora molto piccola, rispetto alla società mongola. Eppure, forse proprio per questa piccolezza evangelica, Papa Francesco ha deciso di venirci a trovare e a confermarci nella fede.

Per continuare a servire la gente con i nostri vari progetti possiamo contare quasi esclusivamente su aiuti esterni… Vorremmo concludere i lavori di adeguamento della casa parrocchiale di una delle nove parrocchie. Si trova a circa 40 km a sud di Ulaanbaatar; la chiesa è in buone condizioni, ma mancano gli ambienti per consentire di vivere sul posto a uno o due sacerdoti, che al momento si alternano viaggiando dalla città. A breve distanza dalla parrocchia si trova anche il centro giovanile polivalente che ospita ogni giorno un bel gruppo di ragazzi, per offrire loro uno spazio sicuro di studio, gioco e socializzazione. Anch’esso necessita di aiuto, per coprire i costi delle varie attività.

E poi ci sono gli interventi mirati per alleviare le sofferenze di tante persone nel bisogno, specialmente nei mesi invernali, sempre molto rigidi. La Casa della Misericordia benedetta da Papa Francesco vorrebbe proprio rappresentare un porto sicuro per tutti quelli che sono più esposti ai rischi della povertà.

Un aspetto altrettanto importante della vita missionaria qui in Mongolia è la formazione degli stessi missionari, sia quelli venuti dall’estero sia i catechisti locali. Anche quest’anno intendiamo offrire un percorso di formazione che li aiuti ad essere il più possibile preparati, spiritualmente e pastoralmente. Queste iniziative formative hanno costi da coprire e riteniamo molto fruttuose le risorse impiegate in questo settore, perché favoriscono la qualità dell’azione evangelizzatrice e la comunione tra gli agenti pastorali.

Cerchiamo di mantenere un profilo basso, puntando su strutture semplici e sobrie, e di incoraggiare la compartecipazione di tutti, cominciando dalle persone locali. L’aiuto esterno è tuttavia ancora fondamentale. E la vostra solidarietà è un gesto di profonda comunione e collaborazione, che già rappresenta una profezia evangelica”.

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